Uno studio del CNR-ISAC pubblicato sulla rivista Climate Dynamics esplora la capacità dei sistemi di previsione stagionale nel prevedere la siccità nell’area del Mediterraneo, dimostrando il potenziale dell’utilizzo di combinazioni multi-modello.
La ricerca, condotta in collaborazione con la Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, dimostra che l'integrazione di modelli diversi può migliorare l’affidabilità e la coerenza delle previsioni stagionali della siccità.
“L’utilizzo di combinazioni multi-modello offre una ulteriore possibilità per migliorare la performance previsionale futura, in modo da sfruttare le diverse potenzialità dei singoli sistemi di previsione” – dichiara Thomas Dal Monte, dottorando IUSS presso il CNR-ISAC autore dello studio – “L’elevata potenziale predicibilità su aree note (Penisola Iberica, Middle East), conferma inoltre l’influenza di potenziali sorgenti di predicibilità su larga scala come El Nino Southern Oscillation (ENSO).”
Scenari climatici e idrologici suggeriscono per l’area mediterranea un aumento della frequenza e della gravità degli episodi di siccità. Questo approccio può quindi fornire un aiuto alla gestione delle risorse idriche e all’agricoltura colpite dalla siccità, favorendo lo sviluppo di strategie di allerta precoce più efficaci grazie alla combinazione di più sistemi di previsione complementari.
“Rimangono da esplorare ulteriori aspetti legati all’intermittenza della predicibilità, in modo da capire in quali periodi ci si possa preventivamente aspettare previsioni più affidabili”, conclude Dal Monte.