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Journal of building engineering
Sicurezza sismica: nuove strategie IUSS per ridurre le perdite economiche
Data
Mon, 02/12/2024
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Un recente studio pubblicato nel Journal of Building Engineering (Volume 98, dicembre 2024) esplora il ruolo significativo degli elementi non strutturali (ENS) nelle performance sismiche degli edifici e nel loro contributo alle perdite economiche in caso di terremoto. La ricerca IUSS, condotta da Roberto J. Merino, Gianrocco Mucedero, Daniele Perrone, André Filiatrault, Ricardo Monteiro e Roberto Nascimbene, propone un nuovo approccio per collegare la classificazione sismica degli ENS sensibili all'accelerazione con la stima delle perdite sismiche degli edifici.

Lo studio si concentra su un caso di studio relativo a un edificio scolastico di tre piani in Italia, a cui è stata applicata la procedura di classificazione sismica per ENS sensibili all'accelerazione. Tale classificazione si basa sui dati delle prove su tavole vibranti, condotte a diversi livelli di intensità sismica, utilizzando la mappa del rischio sismico italiana. Il team ha utilizzato una metodologia per aggiornare le funzioni di fragilità di questi ENS, che valutano la probabilità di danno durante un terremoto. Questo ha permesso di stimare la perdita annuale attesa (EAL) per l'edificio in sei diversi siti italiani, con strategie di retrofitting e livelli di classificazione sismica degli ENS differenti.

I risultati dimostrano che gli edifici con una maggiore qualificazione sismica per gli ENS vedono una significativa riduzione delle perdite attese. Questo evidenzia i benefici economici potenziali derivanti dall'implementazione di tali procedure di classificazione, che potrebbero rivelarsi cruciali nelle decisioni riguardanti il retrofit sismico degli elementi non strutturali. Lo studio apre la strada a future ricerche su come questo approccio di classificazione possa essere applicato a livello regionale, promuovendo strategie di gestione del rischio sismico più efficienti in termini di costi.

Questa ricerca rappresenta un passo importante per affinare i modelli di stima delle perdite sismiche e garantire la resilienza degli edifici, in particolare in regioni ad alta attività sismica come l'Italia. Si prevede che studi futuri possano espandere queste metodologie, contribuendo a strategie di sicurezza degli edifici e di retrofitting più mirate e informate a livello regionale.

Leggi l'articolo scientifico pubblicato sulla prestigiosa rivista Journal of Building Engineering