La crescita e il rafforzamento del riconoscimento nazionale ed internazionale dell'area si basa su tre importanti filoni di ricerca, orientati a:
1) lo sviluppo di un approccio olistico per la valutazione di rischio e resilienza di infrastrutture critiche, soggette a diversi tipi di catastrofi naturali, che si prefigge la definizione di parametri comuni di stima e la costruzione di un modello in grado di quantificare pericolosità, vulnerabilità, esposizione e rischio e allo stesso tempo valutare la resilienza delle infrastrutture critiche a diversi tipi di catastrofi;
2) sviluppo di metodi e tecnologie orientate alla riduzione delle perdite attese nelle costruzioni per effetto di eventi sismici ed altri eventi catastrofici, con particolare riferimento ai danni connessi agli elementi non strutturali, allo scopo di introdurre un cambiamento nella modalità con cui si progettano gli elementi non strutturali, che deve essere coerente e in linea con i metodi di progettazione degli elementi strutturali;
3) revisione dell'approccio di valutazione delle azioni indotte da moti sismici all'ambiente costruito e di appropriate tecniche di progetto, volte ad ottimizzare l'utilizzo delle risorse disponibili, partendo dalla consapevolezza che l’enorme disponibilità di dati di elevata qualità rende ormai necessaria una ridefinizione dei modelli concettuali attualmente in uso e che risalgono a più di mezzo secolo fa.