
Cosa accade al linguaggio quando la mente si ammala? Perché in alcune persone con disturbi psichiatrici il pensiero si disorganizza fino a compromettere la capacità di comunicare? Indagare questi fenomeni significa non solo migliorare gli strumenti diagnostici, ma anche abbattere le barriere dell’incomprensione e dello stigma che circondano la sofferenza mentale. Da questa consapevolezza nasce “DIALOG – Understanding Disorganisation: A Language-focused Global Initiative in Psychosis”, un progetto internazionale finanziato con circa 6 milioni di euro dal Wellcome Trust, una delle più prestigiose fondazioni al mondo per la ricerca biomedica. Alla guida lo psichiatra Lena Palaniyappan, docente alla McGill University e ricercatore presso il Douglas Mental Health University Institute di Montréal. Tra i partner, la Scuola Universitaria Superiore IUSS di
Pavia, che contribuisce con un’importante competenza nel campo della neurolinguistica e della pragmatica
della comunicazione. Al centro del progetto vi è la disorganizzazione del linguaggio, sintomo comune in molti disturbi psichiatrici, che ostacola le relazioni, alimenta l’isolamento e aggrava il disagio individuale. DIALOG si propone di indagare la disorganizzazione attraverso l’uso integrato di approcci linguistici, computazionali, neurobiologici e riabilitativi, considerando un campione di oltre 3.000 persone affette da psicosi.
«L’obiettivo finale è identificare con maggiore precisione i target del trattamento, così da migliorare concretamente la vita quotidiana delle persone coinvolte», spiega il Prof. Palaniyappan. «Si tratta di uno dei primi tentativi, in psichiatria, di sviluppare trial clinici centrati su un sintomo – la disorganizzazione del pensiero e del linguaggio – piuttosto che su una diagnosi». Il progetto adotta una prospettiva interdisciplinare e inclusiva: accanto a studiosi e studiose di rilievo internazionale, completano la squadra due persone con esperienza diretta di malattia mentale e un’artista con esperienza nella resa visiva dell’esperienza di malattia, per portare nella ricerca la dimensione soggettiva del disagio psichico e il suo impatto sociale. Il contributo della Scuola IUSS di Pavia è affidato alla Prof.ssa Valentina Bambini, docente di Linguistica e responsabile del Laboratorio di Neurolinguistica e Pragmatica Sperimentale (NEPLab). Il gruppo di ricerca IUSS si occuperà, in particolare, di sviluppare un intervento riabilitativo incentrato sulla comunicazione, che avrà come elemento cardine il potenziamento della sensibilità al contesto linguistico e psicologico delle interazioni sociali. Nel condurre la ricerca, il Laboratorio NEPLab capitalizzerà su una consolidata rete di ricerca con centri clinici di eccellenza, tra cui si annovera la collaborazione con la Prof.ssa Marta Bosia dell’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano. «La partecipazione della Scuola IUSS a DIALOG nasce dalla tradizione di studi sul linguaggio della Scuola e riflette l’impegno della nostra istituzione per una ricerca ad alto impatto, interdisciplinare e orientata alla persona», afferma la Prof.ssa Bambini. «Studiare la disorganizzazione linguistica nella psicosi significa non solo comprendere meglio il funzionamento del linguaggio, facoltà cognitiva che ci rende umani, ma anche fare passi avanti verso l’obiettivo di restituire voce a coloro che soffrono di difficoltà comunicative». DIALOG supporta anche il coinvolgimento di giovani ricercatori e ricercatrici, tra cui il Dott. Federico Frau del NEPLab e collaboratore del progetto, secondo cui, «DIALOG rappresenta un’importante occasione di crescita scientifica e, ancor prima, di formazione avanzata, in un contesto accademico d’eccellenza che incoraggia l’interazione multidisciplinare» Responsabili del progetto sono figure di alto profilo provenienti da sette Paesi: Lena Palaniyappan (Douglas Institute – McGill University, Canada), Valentina Bambini (Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, Italia), Neil Harrison (Cardiff University, Regno Unito), Tilo Kircher (Philipps-Universität Marburg, Germania), Gina Kuperberg (Tufts University, Stati Uniti), Susan Rossell (Swinburne University of Technology, Australia), Krish Singh (Cardiff University, Regno Unito), Iris Sommer (University Medical Center Groningen, Paesi Bassi). In questo quadro, DIALOG si fonda su una sinergia internazionale senza precedenti per ripensare il rapporto tra linguaggio e salute mentale, con l’ambizione di creare nuovi strumenti per migliorare la qualità delle cure.