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Nuovi processi di riciclo per le sabbie di fonderia - NRPFS
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Il progetto, finanziato da Fondazione Cariplo e coordinato dalla Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, con il coinvolgimento dell’Università di Brescia e del Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali (INSTM) e la  partecipazione di Assofond, è nato per favorire il riciclo delle sabbie di fonderia e adottare un vero modello di economia circolare per produrre e gestire lo scarto in maniera efficiente e green.

L’adozione di un modello di economia circolare si propone di rivedere i tradizionali modelli di approvvigionamento, produzione, consumo, e gestione dello scarto. Le fonderie sono un esempio tipico di economia circolare, in quanto la materia prima principale delle fusioni è spesso rottame metallico che viene riciclato, tuttavia c’è un input che è ancora utilizzato secondo un approccio
lineare, che è la sabbia per le forme o anime della fusione. Le fonderie usano sabbie di altissima qualità, con percentuali di quarzo prossime al 99% e molto più costose della media. Dopo essere state utilizzate in fonderia possiedono ancora grandi qualità
tecniche e avviarle alla discarica o ad un uso di bassa qualità come i sottofondi dei rilevati stradali implica un grosso spreco di risorse.

Il progetto prevede l’analisi e lo sviluppo del riciclo delle sabbie provenienti dalle fonderie come materia prima secondaria per altri processi produttivi, in particolare nei settori della ceramica, dei laterizi e del vetro, in accordo con il modello della simbiosi industriale.

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Obiettivi e risultati scientifici attesi
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L’obbiettivo è di creare un processo di economia circolare volto a generare un nuovo mercato potenziale per materiali che sono attualmente considerati un rifiuto, superando le barriere tecniche, normative, economiche e informative. Lo sviluppo di questo processo di riciclo avrebbe due importanti benefici:
1. ambientali, in quanto ogni tonnellata di sabbia riciclata che sostituisce la sabbia vergine consentirebbe una decisa riduzione degli impatti: ad esempio il risparmio di 43 kg di CO2 per tonnellata; se si pensa che vengono smaltite ogni anno solo in Lombardia circa 250.000 tonnellate di sabbia, se fossero utilizzate come input si potrebbero risparmiare ben 10.320 tonnellate di CO2 equivalenti più la riduzione di numerosi altri impatti.
2. Un vantaggio economico per le imprese, sia quelle di origine (le fonderie) sia quelle di destinazione, in quanto vi sarebbe una consistente riduzione dei costi di smaltimento da un lato e di approvvigionamento della sabbia come materia prima seconda dall’altro.

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Team del progetto
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Scuola Universitaria Superiore IUSS Pavia (capofila): , Giulia Casamento, Chiara De Bernardi, Mario Martina, Beatrice Monteleone

Marco Frey, Responsabile Scientifico

Nicola Fabbri, Responsabile operativo

Università di Brescia: Alessandro Abbà, Carlotta Alias, Flavio Cioli, Laura Borgese, Laura Eleonora Depero, Sabrina Sorlini

Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali: Andrea Caneschi

 

 

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Ricicla tech - Sabbie di Fonderie: da rifiuto a risorsa